Archivio storico
ferrovie Valle Seriana e Valle Brembana
Conservatore:
Fondazione Legler per la storia economica e sociale di Bergamo
Produttore fondo: Società anonima per la ferrovia della Valle Seriana, Società anonima per la ferrovia elettrica di ferrovia Valle Brembana, Direzione comune delle ferrovie Val Seriana e val Brembana
Società anonima per la ferrovia della Valle Seriana
La storia della Ferrovia della Valle Seriana iniziò nel 1881, quando il Consiglio provinciale di Bergamo, sfruttando i contributi statali offerti dalla Legge Baccarini n. 5002 del 1879, fece richiesta per la costruzione di un tronco ferroviario tra Bergamo e Ponte Selva, collegamento che avrebbe proficuamente unito il capoluogo di Provincia con la regione altamente industrializzata e produttiva della Val Seriana. La domanda venne presto accettata e con Regio Decreto del 16 giugno 1881 venne autorizzata la costruzione della ferrovia. Il concorso che seguì vide vincitrice della gara per l'affidamento dei lavori di costruzione la Société générale des chemins de fér économiques di Bruxelles. Il contratto fu datato 30 maggio 1882 e in breve tempo l’azienda elaborò un progetto che prevedeva la costruzione di tre tronchi ferroviari: da Bergamo ad Albino, da Albino a Vertova e da Vertova a Ponte Selva. Il 21 aprile 1884 venne inaugurata la tratta Bergamo-Albino, mentre il 23 agosto dello stesso anno fu aperto il tratto Albino-Vertova. La ferrovia venne completata il 6 luglio 1885 con l'apertura del tratto Ponte Nossa-Ponte Selva. I buoni risultati economici e sociali ottenuti grazie al nuovo collegamento indussero il comune di Clusone a fare domanda per il prolungamento della ferrovia, il progetto fu approvato, fu istituita come società conduttrice sub-concessionaria statale la Società Anonima per la ferrovia Ponte Nossa-Clusone, e nel 1911 fu terminata la nuova tratta Ponte Nossa-Clusone. Anche questa integrazione fu affidata alla Société générale des chemins de fér économiques, nonostante i rapporti non distesi che ormai intercorrevano tra la società belga e la Provincia di Bergamo. Alla fine della Prima guerra mondiale gli enti locali bergamaschi colsero l'occasione per assumere il pieno controllo della ferrovia, estromettendo la Società belga attraverso l'istituzione della Società anonima per la ferrovia della Valle Seriana, che formalmente nacque il 12 gennaio 1918. Dapprima la neonata società assunse la gestione dell'esercizio della ferrovia, poi inglobò la Società Anonima per la ferrovia Ponte Nossa-Clusone, e infine nel 1920 divenne la società sub-concessionaria di tutta la ferrovia. Parallelamente si concretizzava l'avvicinamento, quasi fisiologico, alla Società per la ferrovia della Valle Brembana e nel 1919 si arrivò all'unificazione delle Direzioni generali delle società delle due ferrovie. Negli anni Venti vennero eseguiti numerosi lavori di rinnovamento delle stazioni e vennero creati binari di collegamento tra il tronco principale della ferrovia e gli stabilimenti presenti nei pressi della linea. La crisi del 1929 ebbe pesanti ripercussioni economiche per la società, tanto che si ipotizzò la cessazione del servizio. Questa soluzione fu scartata anche dietro le pressioni del Ministero delle comunicazioni e, per cercare di fare economia, si introdussero le più sostenibili automotrici diesel. Durante la Seconda Guerra Mondiale e gli anni del dopoguerra si rese necessaria una riorganizzazione delle risorse umane e delle corse effettuate, operazione che portò a buoni risultati e permise il rinnovo del parco mezzi. Nella seconda metà degli anni Quaranta inoltre la Società Italmobiliare (gruppo Italcementi) divenne socio di maggioranza e portò il capitale da L. 1.350.000 a L. 13.500.000. Nuove difficoltà economiche nel corso degli anni Cinquanta, unite alla mancanza di contributi statali, portarono a riconsiderare l'ipotesi di chiusura di almeno una tratta della ferrovia, cosa che avvenne nel 1950, quando venne chiuso il tratto Ponte Nossa-Ponte Selva. Oltre a ciò si cominciò a diversificare l'attività con l'acquisto della ditta di autotrasporti Romelli-Gervasoni di Clusone e venne chiesto un contributo economico al Ministero. Nel 1965 infine la Società Italmobiliare tentò di risolvere la crisi con l'istituzione di una nuova società per azioni nata dalla fusione di quelle per le ferrovie della Valle Seriana e della Valle Brembana: il 12 dicembre 1965 vide la luce la SAB Società Autotrasporti di Bergamo. La linea ferroviaria della Val Seriana venne gradualmente sostituita da trasporti su gomma.
Società anonima per la ferrovia elettrica di Valle Brembana
Il primo tentativo concreto di creare una ferrovia in Valle Brembana fu legato alla nascita nel 1899 di un Comitato promotore in seno al Consiglio provinciale di Bergamo. L'incarico per la stesura del progetto della linea che avrebbe dovuto collegare Bergamo con San Giovanni Bianco e della centrale idroelettrica che l'avrebbe alimentata fu affidato agli ingegneri Vittorio Gianfranceschi e Oscar Salzmann. La situazione della Valle Brembana era assai diversa rispetto a quella della Seriana: non vi erano presenti grandi imprese (uniche eccezioni il linificio di Villa d'Almè e la filanda di S. Pellegrino) né notevoli centri abitati; in tale contesto la costruzione di una linea ferroviaria era visto, nelle speranze degli ideatori, come un mezzo per poter valorizzare ed utilizzare le forze e le risorse della vallata. Il progetto venne approvato alla fine del 1900 e sostenuto strenuamente, tra gli altri, anche dal presidente della Deputazione provinciale Paolo Bonomi: l'autorizzazione statale alla costruzione arrivò il 15 ottobre 1903. La Società anonima per la ferrovia elettrica della Valle Brembana nacque formalmente il 20 marzo del 1904. I lavori di costruzione furono serrati e il 5 ottobre del 1906 cominciò a funzionare l'intera tratta da Bergamo a San Giovanni Bianco. Solo pochi anni dall’inizio dell’attività si concretizzava il fisiologico avvicinamento alla Società per la ferrovia della Valle Seriana e nel 1919 si arrivò all'unificazione delle Direzioni generali delle società delle due ferrovie. Solo nel 1926 venne inaugurato un nuovo tratto della linea, da San Giovanni Bianco a Piazza Brembana. Parallelamente alla costruzione della ferrovia, venne edificata la centrale idroelettrica di San Giovanni Bianco che avrebbe alimentato i treni destinati al trasporto di passeggeri, mentre quelli destinati al trasporto merci disponevano di trazione a vapore. La costruzione della ferrovia determinò un grande sviluppo economico e sociale in Valle Brembana ed in particolare intorno al centro termale di San Pellegrino. La Prima Guerra Mondiale determinò una battuta d'arresto per la Società della Valle Brembana ma già negli anni Venti essa si riprese velocemente; parallelamente la famiglia Cima, proprietaria di una cartiera in San Giovanni Bianco, acquisì la maggioranza delle azioni della società, circostanza che per qualche anno portò una buona stabilità economica. La Crisi del '29 e la Seconda Guerra Mondiale portarono ad un nuovo periodo di crisi, destinato però a protrarsi nel tempo. Nel 1955 la “Società Italmobiliare spa”, una finanziaria del gruppo Pesenti, subentrò alla famiglia Cima come azionista di maggioranza e cercò di risollevare le sorti della Società per la ferrovia di Valle Brembana attraverso la graduale conversione - così come aveva fatto in Valle Seriana - del trasporto su rotaia in trasporto su gomma con l'acquisizione di ditte di autoservizi come la Carlo Donati di Milano. La concessione da parte del Ministero dei lavori pubblici dell'usufrutto di parte delle acque del fiume Brembo alla ditta Tonolo di San Giovanni Bianco tolse alla ferrovia una grande risorsa ed accelerò il passaggio al trasporto su gomma. Nel 1965 la Società si fuse con la Società anonima per la ferrovia della Valle Seriana dando vita alla SAB Società autoservizi di Bergamo spa, sempre con la regia dell’Italmobiliare del gruppo Pesenti, intenzionata a sopprimere il servizio ferroviario nelle valli per omogeneizzare tutto nel grande trasporto su gomma effettuato appunto dalla SAB. Nel marzo 1966 terminò definitivamente il servizio ferroviario, nello scontento generale.
Direzione comune delle ferrovie Val Seriana e Val Brembana
La Direzione comune è un organo il cui progetto nasce nel corso degli anni Dieci del Novecento, parallelamente allo sviluppo delle Società delle ferrovie Valle Seriana e Valle Brembana e a seguito dell’avvicinamento tra le due aziende; avvicinamento che portò alla decisione di mettere in comune un certo numero di servizi. Dal primo gennaio 1919, in base a un accordo tra le due società, nacque infatti la cosiddetta Direzione comune, che unificava i servizi di: Direzione, Ragioneria, Ispettorato, Capo controllo e Magazzino, ospitati presso gli uffici della Società della Ferrovia della Valle Brembana situati nel piazzale della Stazione di Bergamo. A capo del nuovo organo fu scelto l'ingegner Antonio Ligabue, già direttore della ferrovia della Valle Brembana, a cui successe, negli anni Trenta, il figlio ingegner Giovanni Ligabue. La convenzione, stipulata al momento della creazione della Direzione, specificava chiaramente i settori che sarebbero rimasti autonomi, ossia le regole statutarie, il Consiglio di amministrazione e i soci con le relative assemblee ordinarie e straordinarie, le spese e la contabilità, il parco mezzi e il personale. La Direzione comune, anche per l'abilità dei suoi direttori, diede ottimi risultati e, pur nata in via sperimentale, venne mantenuta fino alla creazione della SAB Società Autotrasporti di Bergamo.
Consistenza: 13 metri lineari
Tipologia: inventario analitico
Estremi cronologici della documentazione: 1883-1965
Contenuto:
L'archivio storico delle ferrovie comprende documentazione afferente alla Società anonima per la ferrovia Valle Seriana e alla Società anonima ferrovia elettrica di Valle Brembana, i cui fondi sono stati tenuti distinti per conservare le specificità di ciascuna azienda, sono state invece considerate come unico fondo le carte della Direzione comune che, a partire dal 1919, ha gestito entrambe le aziende. Sono stati prodotti schemi di classificazione che rispecchiano la tipologia documentaria e l'attività di ciascun azienda a partire dalle origini fino ad arrivare alla fusione di entrambe nella SAB.
I fondi conservano documentazione relativa alla costituzione delle società, gli atti amministrativi tra cui verbali delle assemblee dei soci, del Consiglio di amministrazione e del Comitato esecutivo, documentazione finanziaria, patrimoniale e riguardante il personale dipendente. E' presente inoltre materiale afferente all'Ufficio tecnico e al servizio ferroviario, alla costruzione e gestione delle stazioni e delle linee ferroviarie, orari, tariffe e regolamenti, ma anche forniture e manutenzioni.
Relazione e revisione: Fondazione Legler per la storia economica e sociale di Bergamo
Inventario: https://lombardiarchivi.servizirl.it/fonds/60640