Home> Pubblicazioni>Storia Economica e Sociale di Bergamo>Volume 6 - La politica e il territorio

La politica e il territorio

Le discontinuità di fine secolo
VERA ZAMAGNI

Le discontinuità di fine secolo




I due tomi del presente volume sono organizzati con un approccio simile a quello del volume precedente, ma con l’aggiunta di qualche nuova prospettiva, imposta dai cambiamenti epocali avvenuti nello scorso cinquantennio. In particolare, maggiore spazio è stato dedicato alle vicende politiche (primo tomo), in quanto strettamente legate alle politiche economiche e sociali, e una nuova apertura è stata rivolta all’evoluzione delle istituzioni culturali (secondo Tomo), istituzioni che tanta rilevanza hanno assunto nella società della conoscenza in cui siamo entrati. Il primo tomo contiene solo due saggi, ambedue dedicati alle discontinuità, politiche territoriali, che si sono manifestate a partire dal secondo dopoguerra. Il primo saggio di Alberto Lupini è dedicato all’analisi del sistema politico-istituzionale che ha governato i processi di modernizzazione del territorio. I secondo saggio di Lelio Pagani rivolge uno sguardo diacronico al territorio, facendo emergere con chiarezza quella rivoluzione nel suo uso che si è realizzata nell’ultimo mezzo secolo.
Dalla Liberazione al nuovo Millennio: la Dc riferimento per la classe dirigente
ALBERTO LUPINI

Dalla Liberazione al nuovo Millennio: la Dc riferimento per la classe dirigente




Nell’immediato dopoguerra era urgente avviare una ricostruzione economica: in molti casi fu possibile realizzare una cesura netta con le strutture dirigenziali del regime fascista. Già dalle amministrative del ’46 emerge netta la leadership della Dc, ma sarà solo con le elezioni del 18 aprile del ’48 che prenderà il via un sistema di potere e di relazioni con la comunità che durerà fino agli anni Novanta. All’interno dello scudo crociato avvengono tutte le mediazioni e il ruolo di tutti gli altri partiti, anche dopo l’avvento del centro-sinistra, è di fatto marginale. Nell’aprile dell’88 la Lega lombarda ottiene i primi consiglieri comunali in Bergamasca: inizia un processo che con Tangentopoli porterà un ricambio della classe politica anche se l’eredità democristiana persiste in tutti i nuovi schieramenti. Per decenni c’è stata divisione e poca collaborazione ufficiale tra la politica e l’imprenditoria, per molto tempo egemonizzata dal gruppo Pesenti. Il sindacato ha svolto un ruolo centrale per i cambiamenti sociali e le banche sono state il perno dello sviluppo. Gli anni del post Concilio, della contestazione e del terrorismo hanno cambiato profondamente la società. La Camera di commercio ha spesso svolto un ruolo di raccordo fra la politica e le associazioni di categoria dando concretezza al sistema del collateralismo della DC anche dopo la sua caduta. Aeroporto ed Università sono le poche realtà su cui è registrata una collaborazione fra istituzione e privati.
Camera di Commercio e imprenditori: continuità di gestione fra Parigi e Vienna
LELIO PAGANI

Evoluzioni territoriali e paesaggistiche




Nell’ambito dell’arco temporale convenzionale ma utile rappresentato dal secondo cinquantennio del ventesimo secolo, vengono analizzati nel saggio i complessi rapporti interni alla società bergamasca nel suo continuo e stretto controcanto dialogico con i luoghi, l’ambiente e l’insieme del paesaggio, alla ricerca di quella ricca stratificazione antropica sedimentasi nelle complesse vicende storiche e sociali che hanno caratterizzato lo sviluppo della storia più recente di Bergamo e della sua provincia. Ma oltre agli aspetti del territorio “costruiti” e plasmati per servire alle esigenze e funzioni, sia individuali sia comuni, largo spazio è lasciato agli aspetti propri del paesaggio che costituiscono riferimenti d’identità sociale e fondamento di una definita personalità collettiva da interpretarsi come preziosa e imprescindibile eredità culturale. Tale eredità, si presenta per un verso come dotazione di beni di natura e di cultura, come deposito di memoria, di valori, di elementi di funzionalità e di riconoscibilità da comprendere e da tutelare, per un altro come insieme di predisposizioni, di condizioni con cui confrontarsi quotidianamente nella continuità del processo, su cui celebrare il presente e innestare il futuro. I contesti territoriali sono analizzati in rapporto all’evoluzione e alla distruzione demografica, in connessione stretta con le dinamiche economiche che hanno caratterizzato lo sviluppo bergamasco nel secolo scorso, anche in rapporto con quell’unità di strutture urbane e territoriali più vasta che recentemente si è definita “megalopoli padana”.

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